Fenomeno Bitcoin, scopriamo cos'è

Fenomeno Bitcoin, scopriamo cos’è

La moneta virtuale che spopola nel mondo.

È indubbiamente il fenomeno del momento. Tutti ne parlano e la curiosità cresce. Anche perché in realtà molti non sanno di che cosa si tratta. È il Bitcoin, la moneta virtuale con cui alcuni precursori sostengono di aver guadagnato molto denaro reale.

Ma cos’è il Bitcoin?

Spesso i media liquidano la domanda rispondendo che è una moneta virtuale. Ma cosa significa questa affermazione?

Innanzitutto occorre sapere che il valore di una moneta, o ancor meglio di una “divisa”, è regolato non solo da leggi di libero mercato, ma anche garantito da alcune istituzioni.

Prendiamo ad esempio il Dollaro USA. Il suo valore fluttua sul mercato in relazione alla domanda e all’offerta. Più la moneta è richiesta, maggiormente sale il suo valore. E il valore del Dollaro, come quello di tutte le altre divise interagisce sul costo delle merci. Se per esempio il Dollaro USA vale di più, ci vorranno più Euro per acquistarlo e quindi le merci americane costeranno di più per gli Europei.

La tutela sulle monete tradizionali

Ma il Dollaro, come Euro, Sterlina, ecc., è anche tutelato nel caso ci fossero delle “bolle” speculative. Ovvero se qualche finanziere d’assalto dovesse effettuare manovre mirate a farlo salire troppo o scendere troppo. A garantire il normale “corso” delle monete ufficiali sono le varie Banche Nazionali.

Una volta il valore di ogni divisa era rapportato alla quantità di oro che la Nazione emittente la moneta possedeva nelle proprie casse.

Da decenni non è più così. Ora il valore “nominale” delle monete è stabilito oltre che dal mercato, anche dall’andamento dell’Economia del Paese che le batte. Questo spiega per esempio la stabilità dell’Euro nei confronti delle altre monete. Ma anche perché certe merci costano in modo diverso tra Italia, Germania, Francia, e altri Stati della Comunità. È logico che in questo modo intervenga il mercato a livellare, ed i prezzi presentano all’interno dell’Europa differenze molto più contenute che in passato.

Veniamo ora al Bitcoin.

Come immaginiamo la banconota da 50 Euro è stampata su carta, il cui valore intrinseco è quasi pari a zero. Vale 50 Euro perché le banche internazionali sono obbligate a ritirarla a 50 Euro. È addirittura reato non accettare la banconota in pagamento, al suo valore nominale.

Il Bitcoin, essendo una valuta virtuale, non ha questa garanzia. Il suo valore è stabilito unicamente dal mercato, e nessuno è obbligato a riceverla in pagamento.

Ma allora su cosa si basa?

Il valore del Bitcoin vive sulla fiducia di coloro che lo posseggono. Queste persone lo pagano una certa cifra, e sperano che il valore riconosciuto dal mercato al Bitcoin cresca. A quel punto lo vendono, incassando più soldi reali di quelli che hanno speso per comprarlo.

Nessuna banca internazionale riconosce il Bitcoin. Nessuno può depositarlo in banca. Il possessore detiene la sua quantità di Bitcoin, ma per avere indietro Euro o Dollari deve cercare qualcuno che sia disposto a comprarlo. E a comprarlo ad un prezzo che sia maggior di quanto è stato speso.

Se per assurdo nessuno volesse ritirare i Bitcoin in pagamento, il possessore si troverebbe con un pugno di mosche in mano.

Valore fortemente fluttuante

Attualmente il Bitcoin è fortemente di attualità. Sulle piazze maggiormente abituate alle novità, come ad esempio New York, sta addirittura spopolando. E la sua quotazione ha raggiunto valori record.

C’è addirittura chi ha pensato di far entrare il Bitcoin nell’economia tradizionale. Sono nati infatti i derivati in questa divisa virtuale. E anche i contratti a termine.

In pratica per quanto riguarda questi ultimi, si tratta di vere e proprie scommesse. Ci si impegna a comprare una certa quantità di Bitcoin, pagandoli con moneta tradizionale. Si ritirano però tra qualche mese. E se tra qualche mese essi valgono di più, ci sarà un utile. Se dovessero scendere di valore si avrà una perdita.

Il tutto però senza alcuna garanzia che ci sia dietro un’istituzione che si impegna a proteggere il Bitcoin da azioni speculative.

Riassumendo: il Bitcoin è un mezzo di pagamento non riconosciuto, il cui valore è attribuito solo ed esclusivamente da coloro che lo possiedono. A fare il suo prezzo è solo il tanto deprecato “mercato”. Se invece del Bitcoin, chi l’ha inventato avesse scelto un pezzo di legno o una pezza di stoffa, e gli avesse conferito un valore virtuale, sarebbe la stessa identica cosa.

 

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